Mangiare sano, mangiare bene e creare una buona relazione con il cibo: sono queste le tre cose che non bisogna sottovalutare nella crescita dei bambini e dei ragazzi.

I genitori e la scuola costituiscono i canali principali attraverso cui insegnare ai bambini e poi ai ragazzi questi semplici concetti. Tenendo conto che il cibo è una fonte di energia fondamentale per la crescita, ma anche un piacere, è buona norma cercare di creare situazioni di comfort e benessere intorno all’argomento.

Per capire meglio l’importanza di una sana alimentazione nei ragazzi, nonchè il valore che la scuola deve dare a questo argomento, abbiamo parlato con la dietista Sabrina Bava.

Presentati.

Mi chiamo Sabrina Bava e sono una dietista con specializzazione in Scienze della Nutrizione Umana. Ho seguito per diversi anni i reparti e la mensa del Policlinico Gemelli di Roma.

Collaboro da diversi anni con un medico allergologo, dunque mi occupo prevalentemente di allergie e intolleranze alimentari dall’età pediatrica a quella geriatrica, ma anche di disturbi del comportamento alimentare e patologie endocrinologiche e metaboliche.

Parallelamente sono dietista aziendale e, oltre alle ispezioni nei refettori delle mense scolastiche, aziendali e ospedaliere, mi occupo dei controlli HACCP nelle cucine centralizzate e del locali scolastici.

Quanto è importante l’alimentazione nella vita di uno studente?

Una sana alimentazione è importante in uno studente come in chiunque altro.
Soprattutto tra i ragazzi, purtroppo, si confonde troppo spesso la “dieta” con finalità puramente estetiche con la "sana alimentazione" che, oltre a non essere di tipo restrittivo, riesce a dare un supporto non solo fisico ma anche psicologico. L’organismo è una macchina perfetta che però va alimentata nel modo giusto. Dunque, una dieta equilibrata e varia aiuta a sostenere qualsiasi tipo di stress e gli studenti sono sottoposti a diversi tipi di stress e lo sanno bene. Io direi: provare per credere.

Uno degli alimenti che non deve mai mancare nella dieta di uno studente? Ci sono alimenti che aiutano la concentrazione?

Un alimento che non deve mai mancare è il pesce azzurro che risponde anche alla domanda che riguarda gli alimenti che aiutano la concentrazione. Questo tipo di pesce (tonno, salmone, pesce spada e sgombro) è ricco di Omega 3 (famosi per ridurre il colesterolo) che agisce da potentissimo antinfiammatorio con importanti effetti positivi sulla memoria, concentrazione e sull’umore.

Nella tua esperienza lavorativa hai avuto a che fare con il mondo della scuola e delle mense scolastiche. Qual è il tuo pensiero a riguardo?

In questi anni ho potuto fare numerose esperienze in diverse mense scolastiche. Quando si pensa ad una mensa scolastica subito si parla di sporcizia, di frodi alimentari, di intossicazioni e prodotti scaduti. Ma ci sono dei punti interessanti su cui vorrei far riflettere. Queste cose, purtroppo, succedono anche nelle case, in realtà, nei ristoranti e anche, a volte, nei migliori ristoranti.

La differenza è che nelle scuole vengono effettuati dei controlli precisi e periodici.
È chiaro che poi tutto sta anche al buonsenso dell’azienda appaltatrice del servizio di ristorazione scolastica.

Ho potuto collaborare con alcune aziende e ho anche visto l’operato di tante altre. Devo dire che, nonostante sia interesse, anche un po’ dei media e di alcuni giri politici, far stare sotto i riflettori un’azienda piuttosto che un’altra, fare uscire diversi tipi di problematiche, ho potuto vedere delle aziende che lavorano molto bene e sono davvero invidiabili.. Il tipo di servizio e lavoro che offrono.. Non tutte le aziende lavorano male, anzi ci sono aziende che hanno molto buon senso, un certo tipo di criterio nel lavoro. Bisogna però anche un po’ fidarsi.

Dietro ogni menù c’è comunque uno studio di un dietista o di un nutrizionista. Questo poi viene approvato dal SIAN, Servizio Igiene Alimenti Nutrizione, l’ente predisposto per quantificare e qualificare un menù dal punto di vista bromatologico, dal punto di vista qualitativo a livello di nutrienti, a seconda delle varie fasce d’età. È chiaro che non stiamo parlando di ristorazione collettiva ma di un menù studiato con logica.

Avresti qualche idea per migliorare le cose?

Allora, dalla mia esperienza per migliorare le cose ci vogliono controlli, ancora più controlli, ma non solo di organi esterni, come dipartimenti, Asl, Nas... Quelli mettono paura e sicuramente fanno lavorare bene! Però, servono controlli interni. Per questo sono importanti figure come gli ispettori di HACCP, di igiene, della sicurezza che girano ogni giorno presso gli istituti scolastici, presso le mense, presso le cucine per fare le dovute verifiche.

È importante che le aziende lavorino con questo criterio. Io ho svolto proprio questo tipo di attività di controllo e devo dire che appunto se c’è supervisione lavorano tutti bene. Ho visto mense pulitissime, più pulite anche di casa mia! Quindi basta un po’ di controllo, di buona volontà e che il lavoro sia fatto per bene, soprattutto.

Sono importanti anche le attività di formazione che si fanno nei confronti dei genitori, dei ragazzi, degli insegnanti. Inoltre, è importante presentarsi (un’azienda ci deve mettere la faccia) anche per spiegare cosa si sta facendo, il criterio con cui si sta lavorando. La trasparenza è alla base di tutto: se c’è trasparenza funziona tutto bene. Quindi controlli, trasparenza, chiarezza e corsi di formazione.

Pensi che l’attività del dietista sia da integrare nelle figure professionali scolastiche?

Sì, potrebbe essere utile perché comunque i ragazzi sono dei soggetti abbastanza delicati, influenzabili. Potrebbe essere produttivo fare un paio d’ore di educazione alimentare. Non solo ai ragazzi poi.. L’ideale sarebbe proprio farlo ai più piccoli, magari del nido o della materna, iniziando come un gioco ma tale da far capire come una sana alimentazione non è uno stress.

Ancora più utile sarebbe inserire questa figura soprattutto per i genitori, per avere un punto di riferimento in una scuola che possa sostenere non solo i ragazzi ma anche le famiglie. Dopotutto sono aumentati tutti quei fenomeni non solo di allergie, intolleranze alimentari ma anche di disturbi del comportamento alimentare.

Quindi in realtà potrebbe essere molto utile almeno realizzare qualche progetto di questo genere.

Hai qualche consiglio da dare ai ragazzi?

Negli anni il rapporto con il cibo è decisamente cambiato.
Un po’ per l’aumento degli allevamenti intensivi e dei processi industriali che hanno modificato in modo significativo l’aspetto qualitativo e nutrizionale dei prodotti (ne sono una prova le allergie e le intolleranze alimentari in notevole aumento); un po’ per le mode, le influenze di ogni tipo, e soprattutto per il tempo che dedichiamo ai pasti. Sottovalutiamo molto l’importanza di un pasto fatto bene e prendiamo in giro chi ancora ci tiene.

Il consiglio che posso dare ai ragazzi è prima di tutto di non lasciarsi influenzare, né dalle mode né dai commenti che spesso sono sconvenienti. E a tal proposito vorrei invitarli a riflettere proprio su questo! Ognuno di noi ha una sensibilità diversa e il benessere fisico e psicologico è tra gli argomenti più delicati tra i giovani. Sono infatti in aumento anche i disturbi del comportamento alimentare, i quali hanno confini così labili che non è più possibile identificarli con certezza dando una precisa classificazione.

Avete mai sentito parlare di ortoressia? È l’estrema e quasi maniacale attenzione nei confronti di una sana alimentazione, in un mondo che però ha decisamente reso poco sicuri gli alimenti. Non occorre spiegare che anche in questo caso c’è una forte componente psicologica che può diventare precaria.

Serve equilibrio. Serve rieducare a conoscere gli alimenti ma soprattutto bisogna riconoscere i nostri bisogni. Invito quindi i ragazzi a cercare di giudicare meno gli altri e loro stessi, in questo mondo che guarda più all’apparenza.

Non abbiate paura di rivolgervi a professionisti se non vi sentite a vostro agio con voi stessi. Non è una vergogna chiedere un consiglio: è molto peggio cercare di convivere con un disagio o provare a risolverlo usando Internet che è pieno di informazioni che possono essere travisate (oltre che pieno di finti professionisti che promettono risultati “magici” e minimo sforzo).

Non è difficile mangiare in modo equilibrato: non serve privarsi di quello che ci piace! Non serve spendere soldi in bibitoni, sostituti del pasto, polveri o, ancora, perdere la testa dietro a decine di pagine di dieta.

Mangiate tutto ma mangiate per bene. Un educazione alimentare è per sempre!
Provare per credere! Sfido tutti a seguire anche solo 10 giorni di alimentazione equilibrata! Più energia, felicità, sicurezza e benessere! Non ci sono parole che possano descrivere quanto sia possibile stare di nuovo bene.