Che cos’è l’analisi grammaticale? Potremmo dire che è il primo pezzo di un puzzle che porta alla comprensione dell’analisi logica e in ultimo all’analisi del periodo. La Treccani la descrive in questo modo:

L’analisi grammaticale identifica il valore grammaticale delle parti del discorso che compongono un periodo e, nel caso queste siano variabili, le forme che assumono per effetto della flessione: il genere (maschile o femminile), il numero (singolare o plurale), la persona (prima, seconda, terza).

Le parti del discorso da analizzare si distinguono in due gruppi: variabili e invariabili. Vediamo quali sono e come si devono analizzare in relazione al loro valore all’interno della frase.

Parti variabili del discorso:

Parti variabili del discorso:

A partire dall’articolo e fino all’esclamazione cercheremo di scrivere una breve guida all’analisi grammaticale dei singoli elementi di una frase. Ho scelto una frase che contiene tutte e nove le parti del discorso che andremo ad analizzare.

Come si fa l’analisi grammaticale

La frase:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre l’altro fortunatamente è sano.

Iniziamo subito!

Articolo


L’articolo è una parola variabile che precede un nome, concordato con questo ne indica il genere (maschile o femminile) e il numero (singolare o plurale). Gli articoli possono essere:

  • determinativi singolari (il, lo, la, l’ ) e plurali (i, gli, le)
  • indeterminativi singolari (un, uno, una, un’ )

Vediamo come comportarsi grazie al nostro esempio:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre gli altri fortunatamente sono sani.

un = articolo indeterminativo maschile singolare

gli = articolo determinativo maschile plurale

Nome

Il nome è la parte del discorso che indica le persone, gli animali, le cose concrete o astratte (come i sentimenti o le idee). Anche il nome si può distinguere in maschile e femminile e in singola e plurale. Bisogna però fare attenzione a questa classificazione del nome in:

  • comune (es: ragazzo, ragazza) o proprio (es: Roberto, Claudia)
  • concreto (es: casa, vaso) o astratto (es: bellezza, bontà)
  • collettivo (es: flotta,folla)
  • derivato (es: cartolina, da carta; acquazzone da acqua)
  • composto (es: cartolibreria, pescecane)

Nel nostro esempio:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre gli altri fortunatamente sono sani.

albero, giardino = nome comune singolare maschile

Verbo

Con il verbo si indica l’azione compiuta o subita dal soggetto (anche sottinteso). Nell’analisi grammaticale si descrivono i verbi in:

  • voce del verbo all’infinito
  • coniugazioni (-are, -ere, -ire)
  • modi (indicativo, congiuntivo, condizionale, infinito, participio e gerundio)
  • tempo (presente, imperfetto, passato e trapassato prossimo, passato e trapassato remoto, futuro semplice e anteriore)
  • forma (attiva o passiva)
  • genere transitivo o intransitivo
  • persona

Nel nostro esempio:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre gli altri fortunatamente sono sani.

ho capito = voce del verbo “capire”, III coniugazione, modo indicativo, tempo passato prossimo, 1a persona singolare, genere transitivo, forma attiva

è, sono = voce del verbo “essere”, coniugazione propria, modo indicativo, tempo presente, persona “è” 3a pers. sing, “sono” 3a pers. plur, genere intransitivo, forma attiva

Aggettivo

L’aggettivo si riferisce a un nome, lo determina o lo specifica e viene concordato al genere e al numero del nome al quale si riferisce. Gli aggettivi si dividono in: determinativi e qualificativi.

Gli aggettivi determinativi si suddividono in:

  • possessivi (es: mio, suo, nostro, tua etc.)
  • dimostrativi (es: questo, quello, codeste etc.)
  • numerali cardinali (es: uno, tre, cinque etc.)
  • numerali ordinali (es: primo, terzo, quinto etc.)
  • indefiniti (es. poco, molti, alcuni etc.)
  • interrogativi ed esclamativi (es: quale, quanto etc.)

L’aggettivo qualificativo si suddivide in gradi:

  • grado positivo (una qualità)
  • comparativo di maggioranza (es: più - della), minoranza (es: meno - del), uguaglianza (es: tanto - quanto)
  • superlativo assoluto (agg. terminano con -issimo) o relativo cioè di confronto tra due elementi.

Nel nostro esempio:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre gli altri fortunatamente sono sani.

mio = aggettivo determinativo possessivo

molto malato = agg. qualificativo, di grado superlativo assoluto, maschile, singolare

sani = agg. qualificativo, di grado positivo, maschile, plurale

Pronome

I pronomi sostituiscono i nomi per non doverli ripetere. Possono dividersi in:

  • pronomi personali soggetto (es: io, tu, egli etc.)
  • pronomi personali complemento (es: me, te, lui, lei etc.)
  • pronomi relativi (es: il quale, le quali, che)

Nel nostro esempio:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre gli altri fortunatamente sono sani.

altri = pronome indefinito, maschile, plurale

Preposizione

La preposizione segnala un rapporto tra parole e frasi. Si dividono in:

  • semplici (es: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra)
  • articolate (es: del, allo, dalla, nei, sugli, etc.)
  • improprie (es: tranne, senza, eccetto, davanti, oltre etc.)

Nell’esempio:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre gli altri fortunatamente sono sani.

nel = preposizione articolata (in + il), maschile, singolare

Congiunzione

La congiunzione serve a unire tra loro parole e le frasi e si possono classificare in base alla loro forma:

  • semplici (es: e, o, non, ma, pure, mentre, come, che, se, anzi, però, anche etc.)
    composte (es: cioè, affinché, oppure, perché etc)
    locuzioni congiuntive (es: anche se, dal momento che, ogni volta che, piuttosto che etc.)

Nell’esempio:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre gli altri fortunatamente sono sani.

mentre = congiunzione subordinata

Avverbio

L’avverbio modifica il termine vicino al quale si trova. Si suddividono in numerosi gruppi, per esempio:

  • di tempo (es: ancora, immediatamente, dopo, ieri etc.)
  • di quantità (es: troppo, poco, assai, scarsamente, più, meno etc)
  • di luogo (es: su, giù, sopra, sotto, davanti, indietro, destra, sinistra, qui, lì etc.)
  • di modo (es: lentamente, piano, forte, brevemente etc.)
  • di giudizio che il parlante matura su un fatto (sì, no, forse, veramente, davvero, probabilmente etc.)

Nell’esempio:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre gli altri fortunatamente sono sani.

fortunatamente = avverbio di giudizio

Esclamazione

Sono parole tipicamente utilizzate per esclamazioni, come “ehi”, “ohi”, “ahimè” etc.

Nell’esempio:

Ahimè, ora ho capito che un albero nel mio giardino è molto malato, mentre gli altri fortunatamente sono sani.

Dopo aver svolto l’analisi grammaticale, nel corso degli studi, si arriverà ad analizzare non più i singoli elementi, ma l’unione di questi, con l’analisi logica e l’analisi del periodo.