A differenza dello scorso anno, nel 2021 torna la possibilità della bocciatura .

Per uno studente in DAD del 2021, è ormai usuale chattare con i propri compagni di corso o essere sui social media durante l’orario di lezione; ma la cosa più curiosa a chi di noi ha frequentato la scuola in presenza, è che alcuni alunni cucinano e mangiano durante le spiegazioni dell’insegnante. Questo è quanto riporta uno studio dell’Istituto Toniolo e dell’Ipsos, per le analisi di mercato, su oltre 3.500 studenti di scuola secondaria di secondo grado e 2.000 insegnanti.

Potendo i ragazzi dedicarsi ai social anche durante il momento scolastico, la percentuale di tempo trascorso sulle piattaforme aumenta consequenzialmente, con WhatsApp, Youtube e TikTok come app più quotate.

Evidentemente, la DAD evidenzia le proprie criticità, anche dopo un anno dall’inizio della pandemia. Ciononostante, tornerà la bocciatura per l’anno scolastico 2020/2021 e riguarderà gli alunni con gravi insufficienze.

Le linee guida del Ministero

Quest’anno sarà quindi consentito bocciare e costringere lo studente a ripetere l’anno, ma c’è una eccezione. L’unica deroga prevista dal Ministero dell’Istruzione è, infatti, quella che riguarda il numero di giorni di frequenza.

Lo studente che non sia riuscito a seguire le lezioni a distanza per problemi relativi alla connessione o strettamente legati al Covid-19, potrà essere ammesso alla classe successiva anche in presenza di marcate insufficienze.

Tolta questa unica eccezione, il Consiglio di classe avrà la facoltà di decidere se promuovere o bocciare, come era di consuetudine prima della pandemia.

Contro la DAD, ma non contro la bocciatura

Non sono mancate le proteste, anche da parte degli stessi studenti di liceo: proteste che, con stupore, si sono rivolte alla DAD, non alla reintegrata possibilità di bocciatura.

Proprio ieri, giovedì 8 Aprile, il cortile del liceo Carducci di Milano è stato luogo di un flash mob. Gli studenti hanno appeso sul cancello della scuola una bandiera raffigurante un teschio dentro il monitor di uno schermo, occupando il giardino e seguendo la DAD lì: a distanza, ma insieme.

La paura dei ricorsi

Intanto, dal lato delle istituzioni i presidi delle scuole temono ricorsi a eventuali bocciature. Pur comprendendo la situazione DAD, le scuole non si schierano contro la reintegrata possibilità di bocciatura, ma confidano su un’attenta valutazione da parte degli insegnanti. In effetti, gli unici in grado di valutare da vicino ogni singolo caso sono proprio i docenti che, in DAD o presenza che sia, hanno trascorso tutto il tempo possibile con i loro alunni.

Il presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici), Antonello Giannelli, suggerisce che, in caso di dubbi tra promuovere o bocciare, potrebbe essere preferibile promuovere con l’obbligo del recupero.

Compaiono anche ulteriori idee. Tra i dirigenti scolastici, c’è in effetti chi propone una integrazione degli scrutini che avverrebbe ad ottobre dopo un paio di mesi di recupero, per decidere in un secondo momento la promozione. La motivazione è proprio il timore di ricorsi al Tar contro le bocciature.

Tuttavia, per il momento è ancora tutto da decidere.