Gli studenti con disabilità sono tra i più penalizzati dalla didattica a distanza.

"Il livello di civiltà di un popolo e di uno Stato si misura anche dalla capacità di assicurare alle persone con disabilità inclusione, pari opportunità, diritti e partecipazione a tutte le aree della vita", sono le parole del Presidente Sergio Mattarella in occasione della Giornata per i diritti delle persone con disabilità.

Si torna così a parlare dei modelli di inclusione nelle scuole e come la pandemia ha rallentato, e in alcuni casi del tutto bloccato, progetti e percorsi formativi per ragazzi con disabilità.

Il 7 aprile si è tenuta la riunione dell’Osservatorio permanente per l’inclusione voluta dal Ministro Patrizio Bianchi. Tra gli argomenti discussi: la necessità di rendere reali le proposte di inclusione ferme sul tavolo da troppo tempo.

Osservatorio per l’inclusione: uno strumento fondamentale per il futuro

Ad oggi non si può dire che il modello italiano di inclusione scolastica sia uno dei migliori. Durante la riunione dell’Osservatorio permanente per l’inclusione il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha voluto evidenziare come il modello italiano di inclusione sia un punto di riferimento a livello europeo, ma anche che "la pandemia ha messo a nudo molte delle difficoltà di questo Paese". Comprese, inevitabilmente, anche quelle all’interno della scuola.

Non è vero quindi che "la scuola ha reagito per stare al fianco di tutte le studentesse e di tutti gli studenti", come ha affermato il Ministro. Più che l’Istituzione, a stare vicino agli studenti sono stati gli insegnanti, le Associazioni e i genitori. Gli stessi che oggi chiedono un maggior supporto e aiuto per il rientro in aula.

La pandemia di coronavirus ha colpito pesantemente la scuola, già in difficoltà da diversi anni. I progetti per i ragazzi disabili sono quasi totalmente da svolgere in presenza, soprattutto per quei casi di disabilità che impediscono od ostacolano l’uso degli strumenti digitali. L’Osservatorio deve intercettare e rispondere delle mancanze di questo lungo periodo di didattica a distanza e garantire la riprese dei progetti e dei percorsi per persone disabili.

Proprio ieri, in concomitanza con la riunione dell’Osservatorio, si legge sui giornali l’allontanamento, da parte di un asilo di Roma, di una bambina perché cieca. La risposta della dirigente scolastica è stata:

La nostra scuola è accogliente [...] non è che non vogliamo prendere Livia, non riusciamo ad accogliere bambini con disabilità oltre ad un certo numero. [...] Attualmente solo nella primaria abbiamo quarantasei alunni disabili. [...] La bambina è fuori dal nostro bacino d’utenza, per questo abbiamo proposto alla mamma un altro istituto scolastico o, in alternativa, un tempo ridotto invece del tempo pieno.

Una scuola sempre più inclusiva

La scuola deve essere pensata per includere tutti, senza limiti di numero come nel caso della scuola di Roma. Per farlo bisogna iniziare a progettare scuole e programmi inclusivi.

Abbiamo bisogno di una scuola sempre più inclusiva, che si modelli sui cambiamenti della nostra società e che, al tempo stesso, non lasci indietro nessuno. "L’inclusione è il principio che sta alla base della nostra scuola” , ha sottolineato il Ministro Bianchi proprio in apertura di riunione.

Associazioni, famiglie e Istituzioni possono e devono lavorare insieme, questo è lo spirito emerso dall’incontro. Presente anche il Sottosegretario Rossano Sasso: " Le proposte e le esperienze ascoltate oggi vanno ovviamente tradotte in contenuti, in passi concreti, in effettivi progressi normativi e sociali. Solo così riusciremo a fare in modo che il mondo della scuola diventi sempre più inclusivo e solidale”.