È stato approvato in via definitiva il testo del Recovery plan, nel quale si parla anche di reclutamento docenti.

Nell’ultima bozza si parlava di semplificazione delle attuali procedure di concorso pubblico sulla base di valutazione di titoli culturali e di servizio e l’aggiunta di una prova “computer based” in modo da formare una graduatoria volta a coprire i posti vacanti.

Su questa graduatoria, i vincitori immessi nelle cattedre avrebbero ricevuto un anno di formazione sul lavoro e poi, dopo una prova finale, avrebbero ricevuto il ruolo indeterminato col vincolo triennale, indicativo per la mobilità.

Nella versione ultima e definitiva, invece, il testo appare decisamente più stringato:

“L‘attuale sistema di reclutamento degli insegnanti richiede una revisione finalizzata a poter coprire, con regolarità e stabilità, le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo. Tale misura ha l’obiettivo strategico di comportare un significativo miglioramento della qualità del sistema educativo del nostro Paese che non può non passare attraverso un innalzamento delle professionalità del personale scolastico.”

Ciò che manca è la parte descrittiva della procedura per l’assegnazione della cattedra e del percorso formativo dell’insegnante. Un cambiamento del genere potrebbe indicare che le parti di Governo non sono totalmente in linea. Aver cancellato la parte descrittiva della procedura concorsuale significa probabilmente che nella maggioranza ci sono due linee di pensiero diverse.

Didattica digitale: il Recovery plan e la formazione dei docenti

Secondo il Recovery plan, l’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti richiede una profonda revisione.

Tale misura avrebbe l’obiettivo di implicare un miglioramento della qualità del sistema educativo in Italia e innalzare la professionalità del personale scolastico. Il processo normativo volto a tale scopo inizierà nel 2021 e terminerà nel 2022. Per migliorare il sistema educativo, sarebbe necessario creare una formazione specifica per i docenti.

La riforma mira a costruire un sistema di formazione di qualità per il personale della scuola secondo gli standard europei. La scuola di Alta Formazione per docenti, dirigenti e personale tecnico-amministrativo, si legge nel documento del Recovery, sarà una struttura “leggera e funzionale all’erogazione online dei corsi di formazione dotata di un comitato tecnico-scientifico di elevato profilo professionale”.

Altri progetti per la scuola: Recovery plan 2021

Il piano del Recovery si organizza in articola in 6 missioni che vanno a coprire una riforma completa di molti aspetti della vita degli italiani:

  • digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  • rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • istruzione e ricerca;
  • inclusione e coesione;
  • salute.

La “quarta missione” del Recovery plan riguarda integralmente la riforma scolastica di “Istruzione e Ricerca” dalla materna e l’asilo nido all’Università. In totale verranno stanziati 31,9 miliardi di euro - di cui 1 miliardo dal Fondo e 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa.

Non si tratta solo di una manovra volta al miglioramento dell’istruzione in sé, ma anche del contesto nel quale essa avviene. Si prevede, infatti, un range di riforme che vanno dall’orientamento scolastico, all’aggiornamento della disciplina dei dottorati, all’incremento tecnologico, alla ristrutturazione degli edifici scolastici, fino ad arrivare allo sport.