Uno degli interrogativi per chi si vuole iscrivere all’università riguarda la facoltà da scegliere.

Ogni anno sono circa 500mila gli studenti che affrontano la prova di Maturità e devono decidere se proseguire gli studi universitari o meno. Lo studio ripaga, su questo non ci sono dubbi. Maggiore è il livello di studio, più alte sono le possibilità di ottenere un lavoro, anche ben pagato. Certo, molto dipende da quale facoltà e da quale corso universitario si sceglie di frequentare.

Scegliere il corso di laurea da seguire pone il neo diplomato davanti alla scelta: seguo il cuore o la testa? Ecco alcuni spunti per prendere una decisione.

Università e lavoro: 6 nuovi occupati su 10 dovranno avere la laurea o un diploma

Chi sceglie di continuare gli studi deve tenere in considerazione molti fattori, primo fra tutti se quel corso di laurea gli aprirà le porte del mondo del lavoro. L’università è un percorso impegnativo dal punto di vista economico, ma altrettanto importante è l’investimento di tempo. Nessuno si auspica di iniziare a frequentare, comprare libri, dare addirittura alcuni esami, per poi accorgersi che non è ciò che si vuole fare.

Il Miur ci viene in soccorso: uno studio ha rilevato che nel periodo 2019-2023 il totale dei neo-laureati ammonterà a 893.600 unità, a fronte di una domanda che si aggirerà tra i 959mila e le 1.014 unità.

Insomma ci saranno meno laureati di quanti servono al mondo del lavoro. Iscriversi a un corso di laurea non sembra una cattiva idea con questi dati alla mano, ma bisogna tenere in considerare quali saranno i profili più richiesti e in che settori.

Gli indirizzi e gli ambiti di laurea con più tasso di occupazione (tra l’80% e il 90%) sono oggi: architettura (88,8%); chimico-farmaceutico (88,2%); educazione fisica (87,7%); scientifico (87,1%); agraria e veterinaria (86,6%); linguistico (86,3%); politico sociale (84,8%); psicologico (83,2) e insegnamento (82,4%). A fare più fatica di tutti, con un tasso di occupazione inferiore alla media dell’80%, gli indirizzi letterario (79,7%), geo-biologico (78,5%) e giuridico (76,5%).

Guardando al futuro, come è giusto fare in previsione di un percorso universitario di minimo 3-5 anni, non si può non tenere conto della trasformazione digitale di molti settori. Imprese e aziende avranno bisogno di investire in competenze matematiche e informatiche, così come nella pubblicità online, nei social e nelle tecnologie 4.0.

Quale facoltà scegliere? Ecco le lauree più richieste nei prossimi 5 anni

I titoli di studio più richiesti oggi, divisi per categorie, sono i seguenti.

Salute e Benessere

È il settore con maggior richiesta di personale. Si calcola che nei prossimi 5 anni ricercherà tra le 361mila e 407mila unità. Nello specifico:

  • Medico-sanitario
  • Chimico-farmaceutico

Ecosostenibilità

È invece il campo di studi che maggiormente interessa le imprese nel prossimo futuro. Il passaggio all’economia green è molto sentito e non solo per il rispetto dell’ambiente, ma anche in ottica di ottimizzazione delle materie prime e il loro recupero. Stiamo parlando di un settore ampio e che coinvolge un sapere:

  • Geo-biologico e biotecnologico
  • Agroalimentare
  • Economico

Meccatronica e robotica,

Non si può pensare il futuro senza immaginare la crescita di questi reparti. L’industria 4.0 si concentra soprattutto sulla ricerca meccatronica e quindi richiederà un numero elevato di soggetti iperspecializzati nei campi:

  • Ingegneria
  • Scientifico, matematico e fisico

Insegnamento e formazione

Ultimo settore, non per importanza, al quale guardare per crescita di domanda di lavoro è quello dell’insegnamento e della formazione. Solo quest’anno si cercano tra le 90mila e le 100mila unità). I corsi di laurea da seguire, in questo caso riguardano i seguenti ambiti:

  • Insegnamento e formazione
  • Letterario
  • Linguistico

Altri settori ad alta richiesta nei prossimi 5 anni sono:

  • Giuridico (da 98.000 a 102.900 unità)
  • Politico-sociale (da 59.600 a 62.900 unità)
  • Architettura (da 56.000 a 59.400 unità)
  • Psicologico (da 25.600 a 27.000 unità)
  • Statistico (da 6.500 a 6.800 unità)

Quale facoltà scegliere? Le lauree con lo stipendio più alto

Partiamo dal presupposto che ottenere un titolo di studio non vuol dire avere un posto di lavoro assicurato. Specializzarsi è uno dei modi per aumentare le possibilità di trovare un lavoro che ci piace e ben pagato, ma non solo. Anche saper compilare il Curriculum Vitae è un fattore da non sottovalutare.

Molti giovani scelgono il proprio percorso di studi in base alla retribuzione minima che quel settore offre. Vediamo quali sono i campi del sapere che pagano di più.

Al primo posto, e non stupisce vederlo in questa posizione, c’è il campo ingegneristico. Con uno stipendio medio di 1.750 euro, è anche il ramo di studi con maggior richieste di lavoro.

A seguire il resto degli ambiti scientifici, con un assegno medio mensile di 1.660 euro. Per le professioni sanitarie lo stipendio si aggira intorno ai 1.400-1.500 euro al mese. Agraria e veterinaria si portano a casa una retribuzione media di 1.300 euro al mese.

Il settore umanistico e linguistico, per quanto abbia una buona richiesta di lavoro, paga meno. I laureati in materie letterarie oscillano intorno ai 1.100-1.200 euro al mese. Appena sotto questa soglia troviamo il campo della psicologia, con 1.042 euro al mese, ottenuti comunque entro un anno dalla laurea.

Quale facoltà scegliere? Una scelta al di là del guadagno

In conclusione di questa breve guida, il consiglio più importante da dare a un futuro studente universitario è: scegliere per il proprio futuro.

Che sia una scelta di cuore, assecondando sogni e passioni o una scelta di testa, che guarda al guadagno e alla carriera, è importante ricordare che l’uno non esclude l’altro.

Si può fare della propria passione un lavoro o rendere il proprio lavoro una passione. L’importante è scegliere con consapevolezza il percorso di studi più adatto alla propria persona.

Per molti giovani l’università è un luogo dove mettersi alla prova, un’opportunità; per altri è un passaggio obbligato per salire di grado e assumere ruoli ad alta specializzazione.

Qualunque sia la motivazione, scegliere di continuare gli studi è un passo importante. Un ottimo modo per affrontare la scelta è seguire gli Open day delle varie università di Italia e non solo.