Il Ministero dell’Istruzione, per il 2019, è pronto a pubblicare un nuovo corso di specializzazione per poter diventare insegnanti di sostegno.

Allo stato attuale è presente soltanto una bozza del decreto che, una volta approvato, potrà trasformarsi in bando vero e proprio.

All’interno della bozza viene confermata come requisito di accesso l’abilitazione, anche se il CSPI (Consiglio Superiore Pubblica Istruzione) ha ritenuto opportuno chiedere l’ampliamento dell’accesso anche a tutti i laureati con 24 CFU in discipline psicopedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche. In merito a questa richiesta il Ministero dell’Istruzione non ha ancora dato segnali di risposta.

Qualora la richiesta venisse accettata dal Miur, la laurea triennale non sarebbe più sufficiente come titolo di accesso al corso ma servirebbe la laurea specialistica o magistrale ed i 24 CFU per l’insegnamento.

La prova preselettiva

Stando sempre a quanto evidenziato dalla bozza del decreto, per accedere ai corsi di specializzazione, è prevista una prova preselettiva, una scritta ed una orale.

Fra non molto verrà pubblicato dal Miur un apposito decreto in cui sarà presente la ripartizione dei posti disponibili in tutte le università che hanno deciso di candidarsi per organizzare i corsi di specializzazione.

Per l’anno accademico 2018/2019 sono previsti 10.000 posti da distribuire tra scuola d’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di I e di II grado, mentre nell’arco del triennio 2019-2021 il numero totale dei posti ipotizzati è di 40.000 unità.

I titoli di accesso

Elenchiamo ora i titoli necessari per diventare docente di sostegno sia per quanto concerne la scuola primaria e d’infanzia sia per la secondaria. Titoli per la scuola primaria e d’infanzia:

  • laurea in Scienze della formazione primaria;
  • diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02;
  • analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia.

Per i titoli necessari alla docenza nella scuola secondaria l’abilitazione va conseguita con:

  • SSIS o COBASLID (per la scuola secondaria);
  • Diplomi accademici di II livello rilasciati dalle istituzioni AFAM per l’insegnamento dell’Educazione musicale o dello Strumento;
  • Diploma di Didattica della Musica (Legge 268/2002);
  • Concorsi per titoli ed esami indetti antecedentemente al DDG 82/2012;
  • Concorso per titoli ed esami indetto con DDG 82/2012 (per coloro che, con l’assunzione, hanno conseguito l’abilitazione con questo concorso);
  • Sessioni riservate di abilitazione (D.M. 85/2005, D.M. 21/2005, D.M. 100/2004; O.M. 153/1999, O.M. 33/2000, O.M. 3/2001, ecc.);
  • Titoli professionali conseguiti all’estero e riconosciuti abilitanti all’insegnamento con apposito Decreto del Ministro dell’Istruzione;
  • TFA;
  • PAS.

L’importanza dei nuovi corsi di specializzazione

A legittimare la necessità dei nuovi corsi di specializzazione è l’importanza che ha assunto negli ultimi anni l’insegnante di sostegno. Si tratta di una figura sempre più richiesta per via del grande numero di ragazzi affetti da diverse forme di disabilità.

Un numero destinato a crescere come ha affermato il sindacato della scuola ANIEF che è stato anche il primo a manifestare preoccupazione per la situazione del nostro paese.

I numeri parlano chiaro: 100 mila alunni nel 2018 costretti a cambiare insegnante a fronte di 280 mila alunni disabili iscritti alle scuole. Questo perché nell’anno accademico 2017-2018 sono state assegnate in deroga oltre 54 mila cattedre.

Sempre più ragazzi e sempre meno docenti. L’obiettivo è quello di ridurre il gap a partire dai nuovi corsi in arrivo nel 2019 per gli insegnanti.