All’interno delle scuole italiane farà ingresso una nuova figura: il docente infermiere.

La nascita della figura si propone obiettivi di prevenzione di forme di malessere fisico e psichico, e in generale di promozione della cultura della salute e del benessere all’interno delle aule scolastiche.

Gli obiettivi saranno perseguiti instaurando una sinergica collaborazione tra docenti, genitori e studenti, e affrontando all’interno di tavole rotonde temi quali: i corretti stili di vita o la prevenzione di comportamenti rischiosi per la salute.

Altra novità, rivoluzionaria per il sistema scolastico italiano sarà la possibilità, data ai docenti infermieri, di somministrare farmaci agli alunni.

Tutte queste innovazioni, sono state presentate dal Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, a margine di un incontro con i consiglieri dell’Ordine Nazionale Psicologi e con il presidente della Società Italiana di Pediatria.

Somministrare i farmaci a scuola

L’idea di consentire la somministrazione dei farmaci a scuola è nata da un’esigenza pratica: molte madri si presentavano a scuola chiedendo che ai propri figli fossero somministrati antibiotici o semplicemente antistaminici.

Ma, la somministrazione di farmaci da parte dei docenti non è prevista come obbligo da alcun contratto di lavoro, costituendo invece un rischio sia nel caso in cui il farmaco sia somministrato con leggerezza, sia nel caso in cui il farmaco fosse deliberatamente non somministrato.

Ad oggi, l’iter da seguire per l’eventuale somministrazione dei farmaci ai bambini è lungo e non sempre proficuo:

  • il dirigente scolastico riceve la richiesta dei genitori;
  • individua un luogo idoneo alla conservazione dei farmaci;
  • autorizza, qualora richiesto, i genitori dell’alunno a entrare nei luoghi dove sono conservati i farmaci anche nelle ore di lezione;
  • verifica la disponibilità del personale docente e Ata alla somministrazione dei farmaci, qualora non siano i genitori nella condizione di poterlo fare.

Va da sé che invece l’introduzione di una figura unica, quella del docente infermiere, risulti utile sia per un tempestivo intervento qualora si verifichi un’emergenza per la quale gli studenti abbiano bisogno di cure, sia per poter espletare al meglio e sopratutto in maniera professionale ipotesi di somministrazione dei farmaci, intesa come mansione di routine.

Benessere a scuola

Promuovere la salute a scuola vuol dire trasmettere agli studenti la consapevolezza che è negli anni della loro formazione che si gettano, anche, le basi per la salute. È necessario, quindi, che i bambini siano in possesso degli strumenti idonei a far sì che possano attivarsi a favore della propria salute in maniera autonoma e consapevole.

Per fare della scuola un luogo di apprendimento occorre, quindi, un approccio globale costruendo una vera e propria rete di sostegno. In proposito e, in questo contesto, è stato presentato dal Miur anche un progetto pilota intitolato “Benessere a scuola”.

Il progetto sarà realizzato in una prima fase con la partecipazione di tre Regioni, Calabria, Abruzzo e Liguria, con il coinvolgimento di 60 istituti scolastici; in particolare 20 per ciascuna regione coinvolta, si parla di 31.00 studenti e 3.900 docenti.

Gli obiettivi fondamentali del progetto, resi noti dal Miur sono:

  • incrementare l’attenzione dei ragazzi alla cura del proprio corpo, delle proprie abitudini di vita e della propria affettività;
  • migliorare la vivibilità e prevenire casi di disagio o abbandono scolastico;
  • dare assistenza medica e primo soccorso per migliorare la sicurezza a scuola.