Lo scorso anno, nel 2020, a causa del Covid-19, per la prima volta nella storia della festa dei lavoratori, il 1° maggio è stato celebrato in piazze virtuali, su piattaforme e con l’utilizzo di video messaggi.

Il tipico concerto del 1° maggio è stato trasferito in differita tv e streaming. Anche quest’anno, a causa della pandemia, il concerto del 1° maggio subirà delle variazioni rispetto alla tradizione.

La pandemia ha messo a dura prova la vita dei lavoratori. Tuttavia, questa non è mai stata semplice e ce lo insegna la storia, tra lotte sociali per l’ottenimento di diritti fondamentali dell’uomo e celebrazioni utili per non dimenticare.

In questo articolo, vedremo alcune delle frasi e citazioni più note sul lavoro, i lavoratori e la celebrazione della festa del 1° maggio.

1° maggio: perché la festa dei lavoratori

La festa del 1° maggio affonda le proprie radici storiche nell’800, tra proteste e spargimenti di sangue. I decenni successivi al dopoguerra sono stati fondamentali per conquistare uno per uno i diritti fondamentali del lavoratore e soprattutto per divulgare nella società l’idea che il datore di lavoro non sia un proprietario, ma una parte della relazione contrattuale che prevede degli obblighi, dei diritti e dei doveri.

Tanto si è fatto e tanto ancora è da farsi, ma questo è il motivo per il quale è necessario rivivere ogni anno la festa dei lavoratori:

  • per ricordare le lotte che hanno portato a ciò di cui noi oggi possiamo godere come normalità;
  • per ricordare le morti che ci sono state in virtù di ideali e diritti di cui noi oggi usufruiamo ogni giorno senza pensarci;
  • per ricordare che sempre, in ogni tempo, vale la pena lottare per i diritti dell’uomo.

Perché la festa dei lavoratori? Per ricordare che il lavoro non è schiavitù, il lavoro non è vita e il lavoro non rende liberi. Per ricordare di rimanere umani anche nelle relazioni economiche e di prestazione. Per tramandarlo di generazione in generazione, poiché sempre, per comprendere il presente e il futuro, historia homines docet.

Concerto del 1° maggio: quando e dove

Il famoso annuale concerto del 1° maggio, l’evento atteso da molti giovani che si riversavano nelle strade da tutta Italia, è un festival musicale nato nel 1990. Ogni anno, il concerto era organizzato in occasione della festa dei lavoratori dai tre sindacati confederati italiani CGIL, CISL, e UIL in piazza San Giovanni in Laterano a Roma, proprio nei pressi dell’omonima basilica.

Lo scorso anno, a causa del Covid-19, per la prima volta dal 1990 il simbolico concerto dal vivo era stato annullato. Nel 2020, infatti, era stato solo possibile assistere all’evento in televisione e non, come d’abitudine, nella piazza. Anche quest’anno l’occasione di festa musicale sarà rivisitata.

Il concerto del 1° maggio 2021 si farà ed è inevitabilmente legato alla pandemia. Il tema di quest’anno è infatti “L’Italia si cura con il lavoro”, slogan che sottintende che la ripartenza del Paese è possibile solo attraverso il lavoro per combattere il virus. Anche quest’anno, quindi, diretta tv e diretta streaming. Il concerto verrà trasmesso in diretta su Rai3 e Rai Radio2, il 1° maggio dalle 16.30 alle 19.00 e dalle 20.00 alle 24.00. L’evento sarà poi disponibile su RayPlay, in diretta e on demand.

Festa dei lavoratori: citazioni sul 1° maggio

Molte cose sono state dette sulla storia della festa dei lavoratori del 1° maggio.

La prima citazione che si propone in questo articolo è il testo che nel 1890 si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile, nel clima di tensione di quegli anni.

Testo del volantino di Napoli del 20 aprile 1890:

Lavoratori, ricordatevi il 1 maggio di far festa.
In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti,
lasceranno il lavoro per provare ai padroni che,
malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio,
i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte
e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora.
Viva la rivoluzione sociale! Viva l’Internazionale!

Articolo 1 della Costituzione Italiana, incipit:

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Bertrand Russell:

L’uomo che si vergogna del suo lavoro non può avere rispetto per se stesso.

Jean-Jacques Rousseau:

È troppo difficile pensare nobilmente quando si pensa a guadagnarsi da vivere.

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Art. 23, 1948:

Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948:

Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.

Primo Levi:

Le tre parole della derisione: ‘Arbeit macht frei’, ‘Il lavoro rende liberi’.

Paolo di Tarso:

Si quis non vult operari nec manducet.
Se qualcuno non vuole lavorare, non mangi.