Tra le varie ideologie politiche, il liberalismo è tra i più fecondi. Nel corso dei secoli si è discusso a lungo di liberalismo, confezionando teorie e sistemi su questo. Anche il mercato liberale può derivare dal liberalismo, almeno secondo alcuni pensatori.

Scopriamo quindi cos’è il liberalismo e qual è la differenza con il liberismo.

Che cos’è il liberalismo

La definizione di liberalismo ha subito, nel tempo, alcune variazioni. Il termine liberale, a sua volta, ha trovato diversi significati, iniziando a comparire in testi di pensatori tra il XVIII e il XIX secolo. Un paradosso che evidenzia questa variazione di significato sta nel fatto che gli stessi padri fondatori del liberalismo non conoscessero il significato di liberale.

I padri fondatori del liberalismo furono Locke, Montesquieu e Kant. Tra questi il primo a formulare il liberalismo è stato proprio Locke, secondo il quale esisteva una legge naturale che attribuiva dei diritti che non potevano essere ceduti o annullati. Lo Stato, di conseguenza, nasce per garantire i diritti, non per violarli.

Differenza tra liberismo e liberalismo

Il liberismo è una dottrina economica basata sul disimpegno dello Stato dall’ambito economico di un Paese, mentre il liberalismo è un’ideologia politica basata sui diritti fondamentali e inviolabili dell’individuo.

Per liberismo si intende quindi la libertà economica, ossia la libertà del mercato, mentre per liberalismo si intende un’ideologia politica. Secondo il filosofo Benedetto Croce, il liberismo è inscritto nel concetto di liberalismo, per questo si può chiamare il liberismo anche liberalismo economico.

Il liberismo non è liberalismo: la teoria economica

I principi fondamentali della filosofia liberista sono:

  • la libera iniziativa privata (ogni individuo è libero di intraprendere iniziative di tipo economico)
  • l’equilibrio del mercato
  • l’esclusione dello Stato

La libera iniziativa prevede tanto la libertà dell’imprenditore di decidere cosa, quanto e come produrre e la libertà del consumatore di scegliere tra i prodotti sul mercato. Proprio il mercato deve essere strutturato su una base in equilibrio tra domanda-offerta. Infine l’esclusione dello Stato nell’economia del Paese è necessaria per non limitare l’iniziativa del singolo o lo sviluppo economico.