Dopo i due anni di pandemia di coronavirus, anche le nuove generazioni - quelle che una pandemia non l’avevano mai vissuta - hanno avuto modo di capire cosa significhi vivere in un contesto moderno, nel quale la salute ha un peso determinante nella politica e nella società. Non è sempre stato così.

L’Italia, come il resto del mondo, è stato attraverso da diverse pandemie, una tra tutte è nota per aver svuotato l’Europa e aver cambiato parte dell’approccio della scienza alle malattie. Un cambiamento costante e di miglioramento. Per introdurre tematiche e testi del 300, come il Decameron di Boccaccio, non si può evitare di parlare del contesto storico vissuto da protagonisti del secolo.

La storia del 300 italiano è ricca di avvenimenti, tra peste e guerre che hanno cambiato gli equilibri di potere. Scopriamo la storia del 300 italiano in questa sintesi, che funge da guida a un percorso letterario, storico e artistico.

Crisi del 300: i grandi cambiamenti

La storia è un’alternanza tra rinascita e crisi. La crisi del XIV secolo va letta come “cambiamento”. Nel 300 ci sono eventi violenti, ma ci sono anche fattori di profondo cambiamento. Crisi vuol dire mutamento e di mutamenti ce ne saranno diversi: economici, politici, sociali e religiosi. Culturalmente il 300 invece precede l’Umanesimo e il Rinascimento.

Nel 300 si assiste a un incremento della guerra. Il Medioevo, raccontato sempre come periodo buio, non può neanche essere paragonato al 300. La guerra è una costante, ma nel Trecento cambiano le caratteristiche: compaiono le forze dei mercenari, si allungano i tempi, si allargano i terreni di scontro.

Non solo, va notato infatti che l’esercito diventa stabile. Nel mondo feudale l’esercito è un mix tra cavalieri e popolazione, invece dal 300 alcuni re (primi fra tutti Francia e Inghilterra) creano una professione armata: l’esercito.

Infine, vengono pensate nuovi armi, tra cui le armi da fuoco (es: archibugi e cannoni).

Crisi del 300: cambia il clima e arriva la peste

Nel Trecento si assiste a un raffreddamento del clima terreste, in Europa in particolare, dove pioggia e neve si susseguono. Alcuni storici parlarono di mini glaciazione. Questo fenomeno portò a inondazioni violente tanto che in Sardegna 1 villaggio su 2 venne trasformato in palude.

Il mutamento climatico portò a una difficile condizione di vita per tutti. Non a caso a metà secolo di abbatte sull’Europa la peste. Il 300 è il secolo del ritorno della grande peste, nel qual 1 abitante su 3 muore, per un totale di 30 milioni di vite.

La peste bubbonica deriva da una pulce che vive tipicamente sul topo. La zoonosi dal topo all’uomo incontrò una popolazione non sana, fragile e con pochissime, se non nulle, difese. Il risultato fu un psicosi collettiva, durante la quale si credeva nella fine del mondo, nella punizione divina e nella colpa ebraica.