Il dottorato di ricerca (PhD) all’estero è particolarmente indicato per coloro che stanno già intraprendendo una laurea sperimentale. Sebbene non sia una regola, avere un proprio progetto di ricerca già avviato può essere d’aiuto non solo per avere le idee chiare sul progetto da presentare, ma anche per essere considerati dall’università scelta.

Molte Università in tutto il mondo offrono dottorati di ricerca (PhD, ovvero “dottore di filosofia”) e anche in Italia è possibile intraprendere questo tipo di carriera accademica.

Tuttavia, molti studenti si rivolgono a realtà estere. In questo articolo vedremo come fare domanda per un PhD all’estero, cosa serve come requisiti base e come funziona il corso.

Cos’è il PhD: il dottorato di ricerca all’estero

Si tratta del massimo grado universitario che una persona possa raggiungere. Esistono anche dei post-dottorati che servono per proseguire la carriera accademica. Infatti, il PhD si intraprende appositamente per rimanere all’interno dell’ambito universitario e magari, un giorno, diventare professore associato in un’Università estera.

Si tratta, quindi, di un titolo di studio post-graduate a cui si può accedere solo dopo aver ottenuto una laurea quinquennale o una laurea specialistica (3+2), ossia il corrispettivo di un Master Degree (o titolo equivalente). Il PhD viene rilasciato poi a quegli studenti che riescono a portare avanti un lavoro di ricerca originale e indipendente che possa offrire un contributo significativo alla conoscenza di uno o più settori.

Come funziona il dottorato all’estero e quanto dura?

Il PhD può articolarsi dipendentemente dalla politica interna dell’Università di riferimento nel corso di tre o quattro anni full-time. È possibile, tuttavia, frequentare un dottorato anche part-time. In questo caso i tempi diventano circa il doppio.

Esistono, ad ogni modo, delle tappe obbligate comuni a tutti i dottorati di ricerca all’estero:

  • presentazione di un progetto di lavoro (e eventuale ammissione al PhD);
  • lavoro di ricerca e pubblicazioni dei risultati;
  • produzione di un progetto/prototipo e tesi di circa 80000 parole;
  • esposizione della tesi con una commissione accademica.

Durante il dottorato di ricerca, si lavora con un supervisor. Di solito si tratta di un assistente di un professore universitario o di un docente stesso che segue i dottorandi lungo la ricerca e li guida nella realizzazione del progetto finale e/o della tesi.

Requisiti di ammissione al PhD

La procedura di ammissione per un dottorato di ricerca all’estero può essere impervia e richiedere anche più di un anno.

Innanzitutto, se interessati a presentare domanda per un PhD, bisogna essere consapevoli che i seguenti requisiti sono indispensabili:

  • Master Degree e Bachelor (laurea specialistica o quinquennale). Alcuni dottorati di ricerca richiedono la lode alla Master Degree come prerequisito di accesso.
  • Inglese. La lingua inglese, in generale, è fondamentale. Certificazioni come l’IELST, il TOEFL, o Cambridge sono richieste come test ufficiale.
  • Referenza. Di solito si richiedono due, massimo tre referenze che possono coincidere con i docenti della redazione della tesi di laurea o simili.
  • Esperienza di ricerca e pubblicazioni. Senza avere un progetto già avviato, è molto difficile ottenere un PhD. Avere già esperienza nel proprio ambito di ricerca può essere un prerequisito che fa la differenza.